di Tagore : da  Petali sulle ceneri 

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Petali sulle ceneri

Credo d'averti visto in sogno
prima di conoscerti,
tali sono le precognizioni
d'Aprile
prima della pienezza
primaverile.

La visione avuta da te
non è venuta
quando tutto era impregnato
dal profumo del sal fiorito,
quando lo scintillare
del fiume al tramonto
aggiungeva una frangia
al biondeggiare della sabbia,
quando i frastuoni
dei giorni estivi
vagamente s'intrecciavano?

Sì, ironica e sfuggente
è stata la visione
che ho avuto del tuo viso,
in ore evase
da ogni realtà!

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Mi sono fermato sul bordo della strada.
Se la mia presenza non t'è dolce,
non andrò più avanti.
Se non hai bisogno del mio amore
lascia che ti abbandoni qui.
Non mendicherò più uno solo
dei tuoi sguardi,
se i miei ti importunano.
La polvere e la luce cruda
del mezzogiorno m'accecano ma,
lungo la strada, aspetterò
che il tuo cuore, forse,
torni a cercare il mio.

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Donna, non sei soltanto l' opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.

I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immoralità.

Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d' estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.

Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno

 

    di Tagore :da  Petali sulle ceneri

 

 

 

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